the homage and the hero collection

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Sono nata e cresciuta a Roma, ma è stato solo quando ho iniziato a fotografarla che ho davvero notato cosa avevo intorno. Le strade antiche che avevo attraversato mille volte, le facciate seppur familiari, le pietre che custodiscono memorie hanno cominciato a sussurrare. Non con nostalgia, ma con presenza, con respiro, con anima. Improvvisamente, ciò che prima davo per scontato si è rivelato un dono: un’eredità lasciata da chi ci ha preceduto. Questo lavoro è il mio modo di onorare questo dono. Ogni immagine di questa raccolta esprime una quieta tensione, sottintende un dialogo tra due presenze: l’omaggio e l'eroe.

L’omaggio è l'architettura, la città stessa, senza tempo e immobile, consumata dal clima e dalle avversità, ma ancora in piedi con grazia. Queste strutture non sono semplicemente belle, sono sopravvissute. Racchiudono il peso invisibile del sacrificio e della gioia, della sofferenza e della celebrazione, del dolore e della bellezza, tutto insieme. Resistono dove noi non possiamo. Rimangono quando tutto il resto si sposta. Nella loro immobilità, custodiscono secoli.

E poi c'è l'eroe, uno sconosciuto scelto nella folla. Non un simbolo, ma un’anima in movimento. A volte è il movimento di un vestito, un gesto, la loro presenza unica a catturare la mia attenzione. Non li pianifico, aspetto, osservo, e quando qualcosa mi emoziona seguo quella sensazione. Ogni eroe è fragile e fugace, imprevedibile, una breve scintilla di vita che attraversa spazi che hanno visto migliaia di persone prima. La loro presenza è momentanea, come un respiro, un battito di cuore, e poi se ne vanno. Ma in quel momento, danno vita alle mie intenzioni.

Questo contrasto è ciò che mi emoziona di più: la linea netta tra la permanenza e la vulnerabilità, tra la resistenza immensa della pietra e la delicata brevità della vita umana, che si scontrano e si abbracciano. Una rimane immobile per secoli, l'altra svanisce in un istante. Eppure, per un momento, appartengono l’una all’altra.

Attraverso un processo meticoloso e accurato, sovrappongo decine di fotografie in un’unica immagine. Questo mi permette di conservare il ricordo del movimento, di ammorbidire il tempo in qualcosa di quasi pittorico. Il risultato non è solo una foto ma una composizione fluida, dove il passato custodisce il presente e il movimento vive nell'immobilità. I colori tenui e il movimento gentile dissolvono i confini tra l'eroe e l'omaggio, creando una danza dove il movimento viene reclamato e il tempo sembra dilatarsi.

Creo queste immagini per offrire un invito a immergere lo spettatore in un’evasione, un respiro tra i pensieri, affinché possa sentire qualcosa muoversi dentro di sè, portando la propria storia nell'immagine. Perché quando ci si arrende all’immagine, è in quel momento che il mio lavoro si completa.

 

immagini selezionate dalla collezione

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